Secondo lo studio «Junge Deutsche» (Giovani tedeschi) del 2019 condotto da Simon Schnetzer, noto ricercatore tedesco di tendenze tra i giovani, la generazione Z vive una forte ansia da prestazione. Anche noi lo notiamo durante la fase di preparazione alla procedura di qualificazione.
I nostri apprendisti sono chiamati ad affrontare grandi sfide, in quanto devono comprendere, applicare e analizzare numerose conoscenze. Presso l’azienda di tirocinio, la scuola professionale e durante i corsi interaziendali CYP vengono insegnate molte nozioni, ma anche mirate strategie e tecniche di apprendimento. Una cosa è certa: tutti noi vogliamo supportare gli apprendisti al meglio.
Cosa possono fare i responsabili delle giovani leve e i formatori di pratica in banca per aiutare gli apprendisti ad affrontare meglio lo stress legato alla procedura di qualificazione? Forse vi sarete chiesti: «Come posso motivare i miei apprendisti? Come faccio a risvegliare il loro interesse? E come posso aiutarli a gestire meglio lo stress?»
La generazione Z vive in una società alla ricerca di senso e significato. Quando gli apprendisti ricevono compiti di cui non capiscono il senso, reagiscono sbuffando e alzando gli occhi al cielo, così la motivazione cala fino a spegnersi completamente.
Secondo lo studio citato, per tenere alta la motivazione nei giovani ci sono tre aspetti determinanti, che sono validi anche per la fase di preparazione alla procedura di qualificazione.
1. Più feedback
Date sempre un piccolo feedback al giovane, coinvolgendo anche il vostro team. La generazione Z è abituata a ricevere continue conferme dai social media. Sfruttate questo elemento a vostro vantaggio.
2. Celebrare i successi
Quando l’apprendista raggiunge un obiettivo, dategli un riscontro con un gesto concreto: è sufficiente anche solo battere il cinque una volta ottenuto il risultato auspicato. Date risalto anche ai piccoli successi, così aiuterete gli apprendisti a rafforzare la fiducia in sé stessi.
3. Spazio alle idee
La generazione Z è creativa, per questo ha bisogno di una certa libertà di azione e di confrontarsi con persone affini per sviluppare e realizzare nuove idee. Sostenete i giovani in questo, ad esempio adottando un metodo di insegnamento basato su giochi e ricompense. Cosa ne dite di ricorrere al gioco del quartetto per rappresentare in modo creativo le caratteristiche delle opzioni? O a una maratona sul calcolo dei rendimenti? L’importante è che l’iniziativa non sia rivolta al singolo, ma a un gruppo.
Alla scuola primaria, il metodo di apprendimento più comune è «leggere, esercitarsi, ripetere», ma per gli adolescenti questo sistema è monotono e poco stimolante. Per questo vogliamo presentarvi due approcci che vi aiuteranno a risvegliare l’interesse negli apprendisti.
Storytelling
Puntate sulla creatività e sullo storytelling, ovvero sul racconto di storie per mettere in luce i significati nascosti nelle varie tematiche affrontate: ogni legge, ogni processo e ogni argomento specialistico del settore bancario racchiude in sé una storia. Fatela conoscere attraverso lo storytelling. Il punto centrale della narrazione è il cambiamento che si compie nel corso della storia. In tal modo riuscirete a collegare meglio i vari argomenti e i giovani, con un po’ di esercizio, impareranno a interessarsi anche a materie più «aride». Aiutatevi con domande ipotetiche, ad esempio: «Cosa accadrebbe se non esistesse la LFINMA (legge sulla vigilanza dei mercati finanziari)? Come si potrebbe approfittare di questo vuoto legislativo?».
Gioco di ruolo
In alternativa potete organizzare un gioco di ruolo sul tema del riciclaggio di denaro: una persona si cala nei panni di un commissario fiscale, l’altra cerca di riciclare del denaro. Come può attuare il suo piano senza che l’autorità se ne accorga? Domande di questo genere sono molto utili per sviluppare la capacità di risolvere i problemi, il pensiero critico e le competenze in materia di pianificazione. Inoltre, sono divertenti.
Per gestire lo stress in modo efficace, occorrono spiccate capacità di autogestione, che gli apprendisti devono esercitare e allenare.
Ad esempio, è importante che i giovani riflettano sulle seguenti domande:
Chiedete ad ogni apprendista come affronta lo stress e di quale supporto necessita al riguardo. Utilizzate ad esempio le domande di valutazione, che stimolano l’autoriflessione e permettono ai giovani di individuare il loro attuale livello di stress. Quindi ponete una domanda sulle risorse e scoprite insieme quali soluzioni o strumenti occorrono agli apprendisti per ridurre lo stress.
Le domande di valutazione e sulle risorse fanno parte delle domande sistemiche. Le tecniche delle domande sono uno strumento consolidato per aiutare in modo efficace gli apprendisti mediante un approccio orientato al coaching. Nei workshop PAB, come ad esempio «Il mio ruolo di coach», trattiamo queste domande sistemiche in modo ludico esplorando il metodo in profondità.
Noi di CYP siamo consapevoli di queste sfide. Sosteniamo tutte le persone coinvolte lungo il proprio percorso. In particolare nella gestione dello stress legato alla PQ.
Per responsabili delle giovani leve e formatori di pratica
Proponiamo workshop brevi di mezza giornata:
Per ulteriori informazioni sui due workshop, vi preghiamo di contattare: Daniela Corti, e-mail daniela.corti@cyp.ch
Per gli apprendisti (con il consenso dei responsabili) Proponiamo corsi da frequentare d’intesa con i responsabili delle giovani leve. I corsi forniscono agli apprendisti consigli preziosi e tecniche utili.
Oppure, per aiutare gli apprendisti a superare blocchi e preoccupazioni potete prenotare per loro un coaching d’apprendimento individuale con i nostri coach specializzati.
Per ulteriori informazioni sui moduli, vi preghiamo di contattare: Daniela Corti, daniela.corti@cyp.ch
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