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Con CYP al vostro fianco, sarete preparati al meglio ad affrontare le future sfide professionali raggiungendo così l’autonomia e il successo auspicati.

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Il nostro cervello ama imparare, risolvere problemi e trovare soluzioni nuove e creative, ma per riuscirci ha bisogno di molta energia «sana» e di fasi di riposo regolari. La neuroscienziata dott.ssa Barbara Studer illustra alcune scoperte delle neuroscienze che possono aiutarci a utilizzare meglio il nostro cervello e quindi a sviluppare il nostro potenziale di apprendimento e affinare i nostri talenti.

«Lo so come si studia!»: spesso è questa la reazione degli adolescenti quando si cerca di insegnare loro strategie di apprendimento efficaci. Eppure, dalle ricerche di dott.ssa Barbara Studer si evince che circa il 70% dei giovani studia adottando metodi inappropriati. È stato anche appurato che molti acquisiscono determinate strategie di apprendimento durante la scuola primaria e continuano a utilizzarle in modo pedissequo e acritico nei livelli di istruzione superiori.

In realtà, più alto è il livello di formazione, più efficaci dovrebbero essere le strategie di apprendimento, perché la quantità dei contenuti e il ritmo di studio aumentano. Per questo lei ritiene fondamentale che negli istituti di formazione si parli di più della meta competenza «apprendimento». E il modo migliore per farlo è spiegare bene come funziona il cervello.

# Un pieno di energia per il cervello

Molte persone considerano il proprio cervello come un distributore automatico: in qualsiasi momento e in qualsiasi condizione, deve essere pronto a erogare la prestazione desiderata. Ma quanto sono disposte a investire per avere una mente sempre così brillante e reattiva? Per essere efficiente, il nostro cervello ha bisogno di molta energia, che possiamo procurargli praticando tanta attività fisica, dormendo bene, seguendo un’alimentazione sana e mantenendo il giusto equilibrio fra attività e riposo. È quindi importante dare a questi aspetti la priorità che meritano.

Ad esempio, se avete passato metà della notte davanti a un videogioco e iniziate la mattinata con una bevanda energetica zuccherata, non solo mettete sotto stress il vostro cervello: anche l’umore e la capacità di gestione delle emozioni non saranno al top, per non parlare della capacità di apprendimento e di concentrazione. 

# Capire come apprende il cervello

L’apprendimento neuronale avviene attraverso modificazioni nella segnalazione sinaptica e la crescita di connessioni nuove o più forti tra le cellule nervose del cervello (i neuroni). Ogni volta che impariamo qualcosa e lo mettiamo in pratica, favoriamo questa crescita. La ripetizione e l’approfondimento portano alla creazione di tracce mnemoniche. Si produce un certo effetto priming: è come se all’inizio venisse tracciato un sentierino appena visibile, che però a furia di percorrerlo diventa più definito e più largo, fino a trasformarsi in una vera e propria strada. 

Quindi, l’apprendimento è più efficace se viene strutturato in più sessioni distribuite nel corso del tempo e prevede fasi di ripetizione. Altro aspetto importante: le nozioni all’interno del cervello vengono collegate in reti. Ciò significa che impariamo meglio se ripetiamo attivamente i concetti e li colleghiamo tra loro.

# Strategie di apprendimento «a misura di cervello»

Metodi di studio superficiali come la lettura ripetuta, l’evidenziazione dei punti importanti o il riassunto, purtroppo, non sono ottimali per il cervello e non favoriscono un apprendimento duraturo. Anche cercare di imparare troppi concetti in una volta sola serve a poco, perché la nostra memoria di lavoro ha una capacità limitata. 

Sono più adatte al cervello e più efficaci le strategie di apprendimento che prevedono un’elaborazione personale e un approfondimento dei contenuti, ad esempio attraverso stratagemmi come l’interrogarsi e lo spiegarsi i concetti a vicenda, lo spiegare i concetti a se stessi o lo svolgere esercizi strutturati (cioè che passano da un argomento all’altro). Anche la ripetizione attiva in momenti diversi, il richiamo e l’approfondimento di contenuti e il collegamento con immagini e storie interessanti sono molto efficaci.  

# Imparare rende felici

Tutto ciò che assimiliamo e apprendiamo viene valutato sul piano della rilevanza emotiva in quell’area del nostro cervello che gestisce le emozioni. Per questo è importante tenere conto delle nostre emozioni mentre studiamo e sfruttarle a nostro vantaggio.

Da un lato, è opportuno che il nostro stato emotivo durante l’apprendimento sia positivo – il senso dell’umorismo, un po’ di musica o l’attività fisica possono aiutarci a predisporci al meglio allo studio. Dall’altro, conta molto anche l’atteggiamento emotivo nei confronti dei contenuti e della materia. Pensate a come potrete beneficiare nel tempo di ciò che state studiando, a cosa vi interessa veramente tra i vari contenuti e a cosa vi entusiasma. Studiare in questo modo rende l’apprendimento più divertente e favorisce il rilascio di una grande quantità di ormoni della felicità nel sistema di ricompensa del cervello.

Nei programmi di [Hirncoach (solo in tedesco)](https://www.hirncoach.ch/schulen/) mostrano ai giovani, ad esempio, come nascono nel cervello le idee creative e come questo processo può essere favorito a scuola e nella vita di tutti i giorni.

Ultimo dettaglio, ma non in ordine di importanza: l’apprendimento è uno sport di squadra, non uno sport individuale. Il nostro cervello è un «organo sociale» che funziona meglio quando studiamo insieme (magari facendoci qualche sana risata), ci muoviamo e ci sosteniamo a vicenda.


# L'autore Dott.ssa Barbara Studer
Questo articolo è stato scritto da [Dr Barbara Studer ](https://www.studertalk.ch/) per CYP. 

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La dott.ssa Barbara Studer è neuroscienziata presso l’Università di Berna nonché cofondatrice e CEO di Hirncaoch AG. Con [Hirncoach](https://www.hirncoach.ch/schulen), offre programmi finalizzati alla promozione a tutto campo dell’efficienza e della salute mentale. Madre di 3 figli, è anche molto richiesta per interventi e conferenze e insegna presso vari istituti.